![](https://image.jimcdn.com/app/cms/image/transf/dimension=870x10000:format=jpg/path/s72a8c311f98ded82/image/i186ef38d4bb09b7c/version/1716930154/image.jpg)
Il sistema di pensiero di una persona tende alla coerenza interna ed è influenzata dall'umore. Quando una persona è depressa, le vengono in mente naturalmente solo pensieri, immagini e sensazioni negativi. Prevale un senso di impotenza, la speranza viene meno e compare una tendenza alla svalutazione di sé. Viste le premesse, quando si è depressi è bene non basare le proprie decisioni sulle sensazioni e stati d'animo. Ci si può sentire così male che si limitano le attività, si evitano gli altri e ci si comincia a odiare. Questa modalità di affrontare la situazione non fa altro che aggravare la depressione. Piuttosto che basare le proprie decisioni su emozioni e stati d'animo negativi è bene prendere decisioni utili a superare i sentimenti depressivi.
Questo non vuol dire ignorare le emozioni, tutt'altro. La psicopatologia è spesso proprio il risultato di un tentativo di evitare l’esperienza di sensazioni ed emozioni squisitamente umane e spesso inevitabili come il dolore, l’ansia, la tristezza.
Non si tratta di evitare ma invece di prendere consapevolezza dell’esperienza interiore nel qui e ora (nel momento presente) senza valutazioni o giudizi, con apertura e recettività, lasciando che i propri pensieri (le proprie narrazioni) vadano e vengano. Osservando i propri eventi interiori in questo modo anche i pensieri più dolorosi e le emozioni o i ricordi più negativi diventano meno minacciosi, e riducono il loro impatto e la loro influenza sulla nostra vita.
Scrivi commento